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Paesaggio urbano

  • Novecento storico
Paesaggio urbano
1928
Olio su masonite
FD/37
40 x 58 cm
Proprietà Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris in comodato alla GAM

Negli anni immediatamente seguenti il primo conflitto mondiale Sironi si concentrò sulla rappresentazione del paesaggio metropolitano,ritraendo la periferia milanese in una quantità di disegni, schizzi e dipinti a olio. Si trattava di una zona ben precisa della Milano di allora, in rapida espansione: una sorta di trapezio tra Porta Vittoria, Porta Romanae la zona esterna alle vecchie mura, adiacente il quartiere Ripamonti e compresa tra due grandi arterie dirette verso la periferia. Gli studi di architettura, prima alle scuole tecniche di San Pietro in Vincoli a Roma poi alla facoltà di ingegneria sempre nella capitale, nutrirono costanemente e costituirono l'asse portante della sua poetica pressocchè lungo tutto il periodo della sua attività, una poetica risolta in una visione meditata e razionale fatta di monumentalità, luci e ombre tanto intense quanto austere. Campiture di colore tra un'ampia scala di grigi e gli ocra - e solo di rado lievi pennellate di bianco a "illuminare" il paesaggio - creano quell'atmosfera plumbea e rarefatta che contraddistingue questi soggetti. I quartieri delle periferie cresciuti a dismisura negli anni compresi tra il 1900 e il 1915 sono raramente abitati da esseri umani, la cui presenza è invece richiamata attraverso i tram e i camion, avvicinandosi così alla tradizione tutta italiana di una rappresentazione sintetica che accentua i volumi. Il mito dell'architettura pervade tutta la sua opera pittorica: ecco che dunque nei suoi paesaggi urbani realizzati a partire dai primi anni venti la composizione è meditata su una nitida geometria delle strade e sui volumi, così nettamente serrati, dei fabbricati, siano condominii o costruzioni industriali. 

 

 

Francesca Grana