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Bagliori sulla palude

  • Ottocento
Bagliori sulla palude
1875 circa
olio su tavola
P/679
cm 36x25,7

Questo gruppo di Studi (P/647-P/679-P/776), raffiguranti anch'essi, come già il P/761, lo stagno della Levat (La Levaz) costituisce uno dei momenti più alti della produzione di Fontanesi e ne rileva la sintonia con i temi centrali del dibattito artistico del suo tempo. La volontà di fissare il variare della luce al tramonto e le modificazioni che essa determina sul paesaggio, offre lo spunto per una straordinaria sequenza di impressioni in cui l'artista trasfonde la propria vocazione lirica. Il motivo del continuo mutare della natura e dell'impossibilità di rappresentarla se non per frammenti  - concetto qui rappresentato dallo scintillio dei raggi sull'acqua o dal variare della disposizione dei giunchi in primo piano - rivelano consonanze con la poetica di Ravier.
Negli stessi anni si collocano le riflessioni di Giovanni Camerana, per il quale la rappresentazione del paesaggio si configura come espressione di uno stato d'animo. Tale molteplicità di elementi rende emblematici questi studi, in cui si annunciano le linee di sviluppo dell'ultima produzione dell'artista.

Virginia Bertone