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Penone FD 658

Esterno – sculpture garden

Sculpture garden


Il giardino della GAM è un vero e proprio “sculpture garden”, ed è un fondamentale complemento dei percorsi di visita, che consente al pubblico di sostare in un tranquillo ambiente di prati verdi e bambù.

Le aree verdi hanno inizio ancora prima del cancello di ingresso del museo dove, posizionato su due ampie aiuole di edera, si erge il monumentale In Limine di Giuseppe Penone, scultura realizzata in marmo di Carrara, su cui poggia un imponente albero inclinato fuso in bronzo, circondato da “natura viva”: un albero e dell’edera. L’opera funge da soglia, da portale di accesso alla GAM, da passaggio tra lo spazio della città e quello del museo ed è stata realizzata nel 2011, su commissione della Fondazione De Fornaris, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
Una volta superato l’ingresso principale, al centro del grande prato di fronte alla biblioteca e alla sala conferenze, si è accolti dalla grande scultura di Fausto Melotti Modulazione ascendente.
Sulla sinistra poco più avanti l’opera Disarticolare un cerchio di Riccardo Cordero e di fronte, sulla parete, Alle forche caudine di Luigi Mainolfi.
Il visitatore è accolto sulla scalinata di accesso al museo da Bicilindrica, una scultura in cemento lisciato di Paolo Icaro.
Più avanti, superato l’ingresso alla biglietteria, un altro capolavoro: Anni luce di Giulio Paolini, una grande arena all’aperto su cui il visitatore può sostare, che raffigura un museo immaginario le cui opere pittoriche si scollano dalle pareti e si librano nel cielo: da ammirare dall’alto salendo sulle scale antincendio. È un luogo di incontro, di performance, concerti e attività organizzati dal museo.
Oltre l’Arena Paolini è posizionato infine, circondato da una quinta di bambù, il bronzo Il conquistatore di Davide Calandra.

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Esterno - Sculpture Garden
Paolini_Anni Luce2

Anni luce

Esterno - Sculpture Garden
Calandra_il conquistatore1

Il conquistatore

Esterno - Sculpture Garden
ESTERNO GAM_Photo Gonella2020

In limine

Esterno - Sculpture Garden
Mainolfi_alle forche caudine

Alle forche Caudine

Esterno - Sculpture Garden
Cordero_Disarticolare

Disarticolare un cerchio

Esterno - Sculpture Garden
Modulazione ascendente

Modulazione ascendente

Esterno - Sculpture Garden
Icaro_Bicilindrica

Bicilindrica

I prati che circondano le sculture sono ricchi di piante selvatiche per garantire in alcuni momenti dell’anno le fioriture con i colori della natura: il bianco delle pratoline, il giallo del tarassaco e il rosa dei trifogli.
I bambù creano quinte e scenografie, percorsi e macchie attraverso una formidabile armonia di tutta la vegetazione da cui sono composti: le foglie si uniscono in fronde rese ricadenti dal peso e che mascherano il museo e gli edifici circostanti; i fusti cilindrici, detti canne, talvolta possenti e talvolta fini crescono a distanze irregolari e casuali, ingannano la vista e lasciano intravedere quello che c’è dietro. Gli spazi così sembrano più ampi e l’effetto è quello di tante piccole foreste di bambù che crescono in aiuole geometriche ma donano un effetto molto naturale e rilassante.
Sono almeno4 le diverse specie di bambù che crescono nei giardini e tra le più significative troviamo il Phyllostachys nigra le cui giovani canne nascono verdi e nell’arco di circa un anno diventano di colore nero lucido creando un contrasto cromatico di grande effetto dalle canne scure. Un altro bambù fortemente rappresentato nei giardini è la Pseudosasa japonica ‘Metake’, le cui grosse foglie possono raggiungere i 30 cm di lunghezza e che produce cespi molto fitti le cui canne verde acceso sono spesso ricoperte da guaine gialle o marroncine.