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Eva
1864
marmo
S/30
cm 74,5x168x68,5

Oscillante tra reminiscenze neoclassiche e dettami naturalistici, questa sobria e straordinaria Eva, parente stretta della Susanna conservata nella Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze, bene sintetizza la convinzione dello scultore che l'ideale canoviano dovesse essere compromesso con quello bartoliniano. Al primo va riferita la politezza delle carni, mentre al secondo, per contrasto, l'attenzione quasi scientifica riservata alle spire del serpente e alla vegetazione del basamento. Esposta nella redazione in gesso a Firenze nel 1861, venne verosimilmente vista de Eugenio di Savoia-Carignano che la fece tradurre in marmo tre anni dopo.


Alfonso Panzetta